L’Italia s’è mesta di Mariano Sabatini (Giulio Perrone editore): ora anche in e-Book a 6 euro!

– su feltrinelli.it

– su ibs.it

mediaworld

ultima books

Pubblicato in Uncategorized | Lascia un commento

Mariano Sabatini ospite di Uno Mattina Estate Week-end

Domani, sabato 9 luglio 2011, Mariano Sabatini sarà ospite di Uno Mattina Estate Week-end. Si parlerà anche del libro L’Italia s’è mesta.

Pubblicato in tv | Lascia un commento

L’ITALIA E’ MESTA… ANCHE PER QUESTO

La critica proibita, Sottile chiede un milione

di Marco Pasqua [l’originale QUI ]

Un articolo negativo di critica a Quarto Grado e il conduttore pretende dal giornalista Mariano Sabatini un risarcimento da 1 milione di euro. Il legale: “E’ estorsione”. Nessuna replica da Sottile Salvo Sottile ROMA – Una critica negativa al suo programma, “Quarto grado”, e Salvo Sottile dichiara guerra al giornalista e critico televisivo Mariano Sabatini. Una guerra legale, destinata a finire davanti ad un giudice, con una richiesta di risarcimento. “O rimuovi l’articolo, oppure ti chiederò un milione di euro di danni, e altrettanto farà Mediaset”, ha tuonato il conduttore della trasmissione di Rete 4 dedicata ai casi di cronaca nera, quando ha letto il pezzo, pubblicato nella sezione dei commenti presente sul portale di Tiscali. Una minaccia che, secondo il legale di Sabatini, potrebbe configurare addirittura il reato di estorsione. Nessun commento, invece, da Sottile. L’articolo, pubblicato l’11 febbraio scorso sul sito della società di Renato Soru, muoveva una serie di rilievi critici al programma in onda su Rete 4. “Una critica sarcastica, ma certamente non insultante e diffamatoria”, fa subito notare Sabatini. “Già baby-cronista di mafia per il Tg5, romanziere volenteroso, catapultato agli onori della conduzione, davanti alla telecamera che in quel momento il regista ha la compiacenza di rivolgergli – scriveva nel suo articolo – Sottile indossa il tipico sguardo da incantatore di serpenti; e lo getta al di là del vetro nella speranza di ammaliare i telespettatori con rivelazioni sempre clamorose, notizie ovviamente esclusive, risvolti inquietanti”. Il format condotto da Sottile, soprannominato dal critico un “telebecchino” e un “vampirelli” (in onore dell’”antenato Giampiero Vigorelli”), viene considerato “repellente” e “trucido”, “un’esperienza televisiva ai confini della realtà, ai limiti dell’immaginario funebre”. “Non penso di aver scritto nulla di offensivo”, rivendica Sabatini che denuncia anche di non essere nuovo ai tentativi “intimidatori” da parte dello stesso collega. “Da parte sua, c’è stato un vero e proprio stalking nei miei confronti – sottolinea – Tutte le volte che mi sono occupato di lui, anche sul free press ‘Metro’, ho ricevuto telefonate molto sgradevoli, a volte insultanti. Un vero peccato, perché come giornalista l’ho sempre stimato, e non ho nessun preconcetto nei suoi confronti. Dico semplicemente che il suo programma non mi piace, tutto qui. Essendo un critico televisivo, sarò ancora libero di scriverlo? Invece lui è convinto che io sia un frustrato, così mi ha scritto, una persona che non è riuscita a fare televisione. Ho firmato programmi importanti, da Uno Mattina a Tappeto Volante, e per scelta personale sono passato a scrivere”. Dopo la pubblicazione dell’articolo, Sottile, che è anche stato oggetto di un’imitazione nel programma “Quelli che il calcio”, ha contattato il collega attraverso Facebook, intimandogli di farlo sparire e pretendendo le pubbliche scuse. In caso contrario, prometteva, gli avrebbe chiesto un milione di euro di danni, insieme a Mediaset (cifra, garantiva, che avrebbe devoluto in beneficienza). “Il giorno dopo, vedendo che l’articolo era ancora on-line, mi ha promesso che avrebbe iniziato ‘a divertirsi’. Siccome non era la prima volta che minacciava di azioni legali, ho lasciato correre – dice Sabatini – Ma grande è stata la sorpresa quando, successivamente, a casa mia si sono presentati due agenti di polizia, con la notifica di una querela per diffamazione. In tanti anni che faccio questo lavoro, sempre da libero professionista che si mette continuamente in gioco, lavorando per giornali di diversi schieramenti politici, non mi era mai successa una cosa del genere”. A distanza di mesi, il pezzo è ancora al suo posto, perché, dice Sabatini, “cancellarlo sarebbe una grande sconfitta professionale”. Per l’avvocato del critico, il penalista Roberto di Luzio, uno degli aspetti più gravi della vicenda sono i messaggi inviati dall’ex anchorman del Tg5, a febbraio, tramite Facebook: “Rappresentano un vero e proprio tentativo di estorsione, per il quale stiamo ancora valutando se procedere. Sottile minacciava un’azione legale da un milione di euro, se non si fosse provveduto a far sparire la critica: siamo chiaramente al limite dell’illecito penale”. Quanto ad una valutazione nel merito dell’articolo, l’avvocato non ha dubbi: “E’ ben scritto e in linea con le funzioni di un critico televisivo. Non ho ravvisato gli estremi della diffamazione. Esiste il diritto di critica, che autorizza il mio assistito ad usare espressioni forti, purché siano attinenti all’oggetto della critica, vale a dire la trasmissione”. “Non è giusto agire con il bazooka legale offerto da Mediaset, quando io ho usato la cerbottana”, osserva Sabatini. Quanto a Sottile, a nulla sono valsi i tentativi di raggiungerlo, sia via e-mail, che attraverso l’ufficio stampa di Mediaset. Il giornalista ha preferito non commentare. (21 giugno 2011)

Pubblicato in Uncategorized | Lascia un commento

Mariano Sabatini presenta L’Italia s’è mesta a Controluce (Super Nova Amici Tv)

Pubblicato in interviste, presentazioni, tv | Lascia un commento

Sabatini ridesta l’Italia in radio [da Italia Oggi]

Pubblicato in Uncategorized | Lascia un commento

Mariano Sabatini per tutta l’estate a Estatissima 2011 il radio show di Alessandro Fizzotti

Dal 20 giugno prossimo e fino a settembre, il giornalista Mariano Sabatini è protagonista di una serie di riflessioni che prendono spunto dal suo libro – L’Italia s’è mesta. Dall’unità nazionale a Silvio Berlusconi ed. G. Perrone – con la rubrica “Ridestiamola, questa Italia” all’interno di ESTATISSIMA, radio show di Alessandro Fizzotti (www.estatissima.it). L’appuntamento è ogni mercoledì su un circuito di oltre venti radio regionali: Primaradio, Radio Skylab, Radio Manfredonia Centro,  Radio Master , TRV, Radio Mania, Radio Digi-One, Radio Bbsi, Radio Piombino, Radio Frejus, Ondastereo, Radio Cassino Stereo, Radio Centrale, [ Radio Studio 5, Radio Argento, Radio Stella Tortolì, Rgm, Radio Giovani Stereo , Radio Stella Porlezza , Radio Liberty ,Radio Sole , Radio Conegliano.

Pubblicato in Uncategorized | Lascia un commento

Mariano Sabatini a Tempostretto.it: «Berlusconi è un’anomalia»

 
l’originale [ QUI ]
 
 

Sabatini compone un ritratto senza pregiudizi della nostra Italia dialogando con i corrispondenti esteri.

Chi sono gli inviati per le testate estere che scrivono dall’Italia e cosa ne pensano del Bel Paese? Il giornalista, scrittore e critico televisivo, Mariano Sabatini, ne L’Italia s’è mesta (Giulio Perrone editore; pp. 170; €11) ha avuto la brillante idea di creare un fitto dialogo con i numerosi cronisti dei quotidiani esteri e alcuni scrittori che vivono in Italia. Il ritratto che ne viene fuori è disarmante: se da un lato si elogia la nostra Costituzione (“la più bella del mondo” secondo Marcelle Padovani), la corrispondente tedesca Costanze Reuscher non esita ad attaccare frontalmente il premier Silvio Berlusconi e il suo piglio anti-democratico ma in generale si vuol far luce sulla questione femminile, la situazione dei media e l’ingerenza della Chiesa nella politica nostrana. Il garantismo non viene mai messo in discussione da Sabatini – che da anni scrive di costume, cultura e spettacolo per i maggiori quotidiani italiani – ma leggendo le belle pagine de L’Italia s’è mesta è lecito chiedersi cosa accadrebbe a Berlusconi se fosse al potere in qualsiasi altro paese del mondo e perché mai gli italiani sembrano rassegnati a sopportare tutto.

Ma L’Italia s’è mesta non è un elogio funebre e Sabatini non ha alcuna voglia di mollare, di gettare la spugna, convinto che l’Italia possa finalmente ripartire. Un giorno si spera non troppo lontano.

Sabatini, nel suo precedente libro metteva in luce le storie di molti giornalisti anche per dimostrare le difficoltà del nostro mestiere oggigiorno. In questo nuovo e accurato lavoro ha deciso di far parlare i corrispondenti esteri nel Belpaese. Che visione si ottiene da questo interessante cambio di prospettiva?

«Una visione d’insieme, e a giusta distanza, dell’Italia che ci è toccata in sorte e che mettendoci d’impegno abbiamo fatto di tutto per peggiorare. Troppo facile dare la colpa a Berlusconi e al berlusconismo. Ogni volta che siamo chiamati a votare e rinunciamo per andare al ristorante o al mare sottoscriviamo una delega in banco a chi, pur lagnandoci, continuiamo a garantire il potere. Il non voto è un voto regalato. Forse però, e dico forse, il cattivo andazzo vive un’inversione di tendenza. Lo abbiamo visto alle ultime amministrative e speriamo di bissare alla prossima chiamata referendaria, dove saremo chiamati ad esprimerci direttamente su nodi palpitanti. I colleghi esteri interpellati davvero non si spiegano come gli italiani non abbiano ancora capovolto le loro sorti».

Lei ha davvero aperto una porta segreta poiché, eccezion fatta per i lettori de Internazionale, difficilmente sappiamo cosa dicono di noi all’estero. Ebbene, che quadro ne viene fuori? Siamo davvero sull’orlo di un regime mediatico e alla scomparsa dei fatti grazie alle favole del Tg1 e del Tg4 o è una visione apocalittica?

«Non credo proprio, direi piuttosto che risponda adeguatamente all’istanza di sano realismo che sento montare. L’ottimismo della volontà a cui gli il governo attuale ci vorrebbe assuefare non può bastare, i problemi sono tanti, complessi, di multiforme natura ed origine. Scuola allo sbando, crisi economica feroce, costumi da bassissimo impero, invadenza clericale nella vita sociale, politica del tutto ripiegata sulle necessità di un solo “uomo forte”, pezzi di democrazia che come dice la tedesca Constanze Reuscher se ne vanno giorno dopo giorno, insulti alla nostra bella carta costituzionale, la più bella del mondo per Marcelle Padovani… potrei continuare a lungo. E non è per pessimismo che mi sento di dire che una certa mestizia avvolge come una cappa impenetrabile quasi ogni settore del Paese. Realismo, solo realismo».

In una famosa frase, il cantautore Giorgio Gaber denunciava di “temere il Berlusconi che era in sé”. Lei che impressione ha? Davvero gli italiani si specchiano nel Cavaliere, finendo per invidiarlo più di quanto sia lecito aspettarsi?

«Lui poi non si era facilitato la vita, con l’aggravio di una moglie impegnata in politica dalla parte dell’attuale premier. In ogni caso, ho l’impressione che ognuno di noi abbia tracce di berlusconismo nel sangue tali da essere rilevate con una analisi di prassi… altrimenti non saremmo arrivati dove siamo. Per un verso o per l’altro, i furbetti che intendono interpretare le leggi a proprio vantaggio sono ravvisabili in ogni fazione. Da qui la deriva antipolitica che avvertiamo, è come se fossimo caduti in un circolo vizioso che si autoalimenta per causare la propria degenerazione progressiva. Altro discorso è fabbricarsi le norme ad personam a proprio uso e consumo ed è perciò che qualunque premier sarà migliore di Berlusconi. Lui è l’incarnazione dell’anomalia, tutto quello da cui tenersi alla larga per far ripartire l’Italia, stagnante da troppi anni. Purtroppo, con la collega spagnola Irene Hernandez Velasco di El Mundo, mi chiedo cosa accadrebbe se il modello berlusconiano dovesse funzionare in altre democrazie… un simile prodotto d’esportazione, credo, non potremmo perdonarcelo».

Dialogando con i colleghi esteri, qual è il difetto che più spesso riconoscono a noi italiani?

«Non sopportano la nostra attitudine a burocratizzare ogni aspetto della vita, contro i nostri uffici farraginosi è una doglianza generalizzata. Molti di loro non sapevano neppure cosa fosse una carta d’identità. E lo scrittore Tim Parks racconta in modo tragicomico la trafila per farsi allacciare una linea telefonica. Poi non comprendono come mai accettiamo tutto in modo supino, senza troppo protestare». 

Nelle loro parole, a suo avviso, prevale l’incredulità per il nostro degrado morale o la sua ferma condanna?

«Direi la condanna. Ho appreso con sgomento da Paloma Gomez Borrero di Radio Cadena COPE, spagnola, che i suoi connazionali non ci somigliano affatto. Gli spagnoli, per rigore e compostezza, sono molto più simili ai tedeschi. Per quanto riguarda il degrado morale, Marcelle Padovani propone, per motivi d’igiene, l’istituzione di prostitute di Stato. Provocazione ma neppure tanto…»

Sabatini, spesso si sente dire che il Ruby-Gate, il conflitto di interessi e i molteplici processi in cui è imputato il premier, avrebbero determinato la sua uscita di scena da quasi tutti i paesi occidentali. A suo avviso è giusto essere garantisti sino alla fine oppure siamo dinnanzi ad un corto-circuito dell’intero sistema?

«Garantisti sempre, ciò non toglie che Berlusconi si sarebbe dovuto dimettere da tempo. Una nazione moderna e di spicco come l’Italia non merita un presidente del Consiglio su cui gravitano tante ombre. I processi servono a fugarle. Meglio sarebbe per tutti se fossero portati a compimento nel più breve tempo possibile, senza dilazioni legittime o no».

In conclusione lei dichiara di voler restare e stila anche un elenco di “italiani a cinque stelle” di cui vuole onorare la memoria. Le chiedo: in cuor suo teme che se ne pentirà oppure ci sono già elementi che possono farla ben sperare?

«Disperarsi non serve mai. Gli italiani di cui andare fieri sono tanti, trapassati e viventi, ma vale la pena rimanere anche per altri motivi. Chi parte lo fa perché si sente spinto ai margini, derubato della speranza di miglioramento… perché, come scriveva Mark Twain a metà Ottocento, rivelando doti di preveggenza: “Come l’America non ha passato, l’Italia sembra non avere futuro”. A ben vedere, dai tempi del gran tour ad oggi, lo sguardo degli stranieri sul nostro Stivale non è mai mancato ed è auspicabile che non manchi mai. Mi pentirò, mi chiede? Ogni giorno, ogni santo minuto… ma, fin quando ci saranno prerequisiti minimi, per quanto mi riguarda varrà la pena rimanere da queste parti. A lottare, ciascuno nel suo microcosmo, perché l’Italia riparta». 

Mariano Sabatini è nato e vive a Roma. Giornalista professionista, dagli anni Novanta ha scritto di costume, cultura e spettacoli per i maggiori quotidiani e periodici. Attualmente firma la rubrica di critica tv sul quotidiano Metro e sul portale TiscaliNotizie. Ha condotto rubriche su RadioRai, PlayRadio, Radio Capital. In passato è stato autore di programmi di successo: Tappeto Volante, Campionato di lingua italiana, Uno Mattina, Parola mia ed altri. Ha pubblicato La sostenibile leggerezza del cinema(ESI, 2001), Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2005), Altri Trucchi d’autore(Nutrimenti, 2007), Ci metto la firma! (Aliberti, 2009).

Pubblicato in interviste, web | Lascia un commento

caro televip “libri”. L’Italia s’è mesta: un primo bilancio con Mariano Sabatini.

l’originale [ QUI ]

Akio: siamo alla vigilia dell’estate, L’Italia s’è mesta (Giulio Perrone ed.) è stato un ottimo libro invernale e può essere un ottimo libro estivo. Chi non lo ha letto, perchè dovrebbe farlo sotto l’ombrellone?

Sabatini: Perché la mestizia che evoco nel titolo non si è dissolta, nulla è cambiato. Viviamo tempi difficili, resi ancora più complicati dal duro scontro istituzionale in atto. Tra il premier e i magistrati, tra il premier e l’opposizione, tra il premier e l’ex alleato Fini, tra il premier e il mondo… Insomma, sotto la canicola, può essere rinfrescante guardare in faccia i tanti problemi che incombono sulle nostre testoline, attraverso gli occhi dei corrispondenti stranieri. Lucidi, spietati, molto informati sulla nostra realtà.

Akio: come avevi previsto non è stato facile promuovere questo libro, però se n’è parlato come dimostra la documentazione che abbiamo raccolto sul blog. Un primo bilancio; sei soddisfatto?

Sabatini: Sono soddisfatto, anche se promuovere un libro come questo con un editore più grande e con la connivenza delle maggiori tv tutto sarebbe stato più facile. Sono “passato” a Raitre, Rainews, SkyTg24, all’alba su Raiuno, sempre poco rispetto alla questua che fa Vespa con i suoi tomi in trasmissioni di punta e larghissimo ascolto. Sono invece soddisfatto di essere arrivato primo a registrare il polso della stampa estera in un libro. Vedo che escono ora pubblicazioni identiche, con titoli parecchio più volgari, che raccolgono la visione dei giornalisti stranieri sul Belpaese. Chissà, magari tra cento anni qualcuno mi riconoscerà il merito della primogenitura.

Pubblicato in interviste, web | Lascia un commento

Mariano Sabatini presenta L’Italia s’è mesta a Radio Stonata

Pubblicato in radio, video | Lascia un commento

Mariano Sabatini presenta L’Italia s’è mesta a 1000&1 Italia – Genova Palazzo Ducale 24 maggio 2011

Pubblicato in Uncategorized | Lascia un commento